Sibelius è un compositore che come nessun altro ha saputo trarre forza poetica e ispirazione dalla Natura e dall’incontro, dal silenzio e dall’ascolto. Noi siamo uomini del Sud e sentiamo attraverso la sua arte il richiamo e il fascino del Nord, di cui abbiamo bisogno per riunire in quella imperscrutabile armonia la percezione dell’Universo, dentro e fuori di noi. Con la nostra Society abbiamo una missione importante. Vale davvero la pena di seguirla! Grazie. Antonio Pappano
Sibelius e l’Italia: un dialogo fecondo
L’Italia, percepita come “terra ideale, sorgente di natura e arte”, è stata ed è tuttora amata da artisti e viaggiatori: il grande compositore Jean Sibelius la visitò spesso e ne serbò per tutta la vita un’impressione straordinaria.
Dopo il primo concerto nel 1904 a Bologna, diretto da Toscanini, le sue musiche furono spesso eseguite in tutto il Paese. Nel 1916 Sibelius fu nominato Accademico di S. Cecilia e nel 1929 Cavaliere di Gran Croce della Corona d’Italia.
Nel rapporto tra Sibelius e l’Italia fu fondamentale il viaggio che egli fece con la moglie e le sue figlie; nell’ottobre del 1900 arrivarono a Rapallo: fu un’esperienza meravigliosa. Il compositore rimase incantato dalla natura rigogliosa. Scriveva: «rose, camelie in fiore, platani, cipressi, ulivi, palme, mandorli in fiore, aranci, limoneti, mandarini maturi sugli alberi […] un Paradiso Terrestre. Non potevo credere che il mondo fosse così bello». In quel periodo Sibelius si recò anche a Roma, di cui scrisse: «Di tutte le città che ho visto Roma è la più bella e la più aristocratica». Qui abbozzò diverse opere con l’intenzione di trasmettere la “leggerezza mediterranea” alla sua espressione musicale e cominciò a scrivere la Seconda Sinfonia, un punto di svolta nella sua carriera. Scriveva alla famiglia: “Papà è diventato completamente un altro uomo in mezzo a questa bellezza e a questo calore”.
Nel 2015 anche in Italia si è celebrato il 150° anniversario della nascita di Sibelius (1865-1957) con numerose iniziative (concerti, mostre, film, conferenze) realizzate da una rete di istituzioni e coordinate a livello nazionale dal progetto “Sibelius e l’Italia”.
Da questa esperienza, nel 2017, sotto gli auspici della Society madre finlandese e degli eredi dello stesso Maestro, è stata costituita da studiosi, artisti e operatori culturali italiani, finlandesi e italo-inglesi la Sibelius Society Italia. La Society italiana è dunque parte della rete internazionale delle Sibelius Societies presenti nel mondo (Finlandia, Norvegia, Germania, Gran Bretagna, Stati Uniti d’America, Giappone, Lituania, Israele, Cina).
La Sibelius Society Italia intende contribuire allo sviluppo e alla cooperazione internazionale con i paesi del Nord Europa puntando sull’ascendente che l’Italia, con le sue testimonianze storiche, culturali e ambientali, nonché con la sua ricchezza di risorse artistiche e umane, ha avuto e tuttora ha su di essi. Il nostro Paese ha infatti influenzato profondamente l’orizzonte spirituale e lo stile di tanti artisti, fra i quali Jean Sibelius, punto di riferimento di una giovane nazione, la Finlandia, che ha verso l’Italia, la lingua latina e la nostra civiltà una speciale ammirazione e considerazione.
L’attività è progettata da un Comitato artistico-scientifico formato da:
Antonio Pappano (socio fondatore e Presidente onorario), direttore musicale dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia e del Covent Garden di Londra;
Flavio Colusso (socio fondatore e Presidente), compositore, direttore d’orchestra, ideatore e coordinatore di progetti culturali internazionali;
Ferruccio Tammaro (socio fondatore e Vice-presidente), musicologo e docente dell’Università di Torino, fra i maggiori esperti mondiali di Sibelius;
Alessandro Zignani (socio fondatore e Consigliere), scrittore, musicologo e critico musicale, docente al Conservatorio di Pesaro.
La SEDE della Society è a Roma e al Museo della Musica di Bologna.
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