Marina Cesarale, Eero Lasorla
Jean Sibelius, Lieder
Guida alla lettura e all’ascolto dei Lieder per voce e pianoforte
LIM editore, “Musicografie”, 2020
XXXI+161 pp. / Euro 28,00
codice : 9788855430296
La lunga carriera di Jean Sibelius iniziò con un Lied per voce e pianoforte e finì con gli arrangiamenti per voce e pianoforte tratti dalle sue musiche di scena. Tra i Lieder (Songs) appartenenti alle sue raccolte, quelli sciolti e quelli che trascrisse per pianoforte dagli originali per voce e orchestra o dalle musiche di scena, ne contiamo più di un centinaio: un mondo a se stante non paragonabile a nessuno stilema di influenza europea, in cui Sibelius volle mantenere un’identità scevra da qualsiasi contaminazione pur avendo egli frequentato tedeschi, francesi e italiani.
Lo scenario poetico in cui si ambientano i Lieder di Sibelius è quello della Natura, di ambienti e di uomini, ma anche di paesaggi fiabeschi popolati da personaggi irreali. I poeti che sceglie sono Runeberg, Tavaststjerna, Levertin, Ilmari Kianto-Calamnius, Josephson, Gripenberg, Rydberg, fino a Maeterlinck e Procopé per quanto riguarda la musica di scena. Gli idiomi utilizzati vanno dallo Svedese (la sua lingua madre) al Finlandese, al Tedesco, al Francese.
Sibelius rivela nei Lieder un legame con il suo Paese grazie agli artifici compositivi legati alla musica kareliana e ai runot del Kalevala ma l’uso della modalità inserita in contesti tonali e l’annullamento delle tensioni armoniche di tonica e dominante fino allora usuali, crea una drammaticità affidata alla musica invece che alla parola, che era stata predominante in tutta la Liederistica europea.
Come lui stesso affermò: “Il compito di un musicista è quello di dare una chiara idea dell’atmosfera del canto popolare, dopo di che lui o lei conducono le armonie in maniera tale da essere in totale accordo con esso, poiché tali armonie evocano – come sappiamo – l’ambiente in cui tale canto ha avuto origine”. Seguendo quest’idea Sibelius sostituisce le funzioni tradizionali legate a Tonica, Sottodominante e Dominante con innovazioni di stampo modale, poiché nella modalità lo sviluppo musicale avviene unicamente attraverso la melodia e le strutture accordali che si formano sono un ‘effetto’ dello sviluppo melodico. Tutto questo conferisce ai suoi Lieder un carattere suggestivo in cui armonia e melodia si fondono in maniera indissolubile.
Fin dal periodo degli studi a Vienna la sua intenzione era quella di dominare i sentimenti: non a caso non amava i cantanti che eseguivano i brani in modo troppo sentimentale.
La musica non doveva essere assoggettata alla letteratura, l’intento di Sibelius era quello di portare nelle sale da concerto il mondo della natura cantato dagli autori scandinavi, calato in un’atmosfera di suoni e colori che solo la musica poteva dare: “I miei Lieder possono essere cantati anche senza parole. Non sono così subordinati alla poesia come quelli di molti altri compositori”.
In un periodo in cui la maggior parte dei compositori si schierava dalla parte di figure come Schönberg o Debussy, il suo modernismo andava nella direzione opposta: uno stile compositivo fatto di modalità e tonalità che convivono tra loro e si completano a vicenda.
Leggi di più in Le Opere – i Lieder