Sibelius e Verdi (Luigi).4

Sibelius e Verdi (Luigi).4
di Luigi Verdi

Avevo visto quel disco En Saga-Tapiola in un negozio magnifico, Borsari Sarti, che aveva aperto in quegli anni in via Zamboni a Bologna, al posto dello storico stabilimento musicale Pizzi. Borsari Sarti aveva già un altro negozio molto bello in via Farini, quindi era un periodo veramente d’oro per gli articoli musicali e i dischi 33 giri in particolare; anche a Roma, un negozio Ricordi in piazza Venezia e le Messaggerie Musicali in via del Corso, esercitavano su di me un’attrattiva quasi ‘ipnotica’.

Il nuovo Borsari Sarti di via Zamboni era talmente bello che ci stazionavo molto di frequente, rovistando a fondo tra dischi e partiture musicali. Il commesso con gli occhiali che si occupava dei dischi era all’inizio molto ostile: avevo 14 anni, rovistavo molto senza acquistare mai nulla, quindi ero più di disturbo che altro. Poi ci si poteva chiudere in uno stanzino per ascoltare dei dischi, ma è chiaro che star sempre ad ascoltare senza acquistare mai nulla non andava bene… Dopo essere stato lì lì per acquistare En Saga-Tapiola dirette da Eduard van Beinum, nome mai sentito nominare ma che ‘suonava’ assai bene essendoci in “van” come in Beethoven (quindi garanzia di una buona esecuzione), rinunciai. Accadde che la registrazione di Tapiola era inclusa nella serie de La musica moderna dei Fratelli Fabbri, che comprai nel frattempo di cui ho già trattato in un capitolo precedente. Riascoltai anche la Sinfonia n. 7 che non mi era piaciuta quando l’avevo ascoltata la prima volta. ‘Facendo un po’ di conti’: la Sinfonia n.7 fu terminata nel 1924 e Tapiola nel 1926; sono scritti entrambi in un unico movimento e hanno all’incirca la stessa durata (25 e 20 minuti), condividendo un carattere simile (timbri piuttosto scuri e andamento lento): Tapiola non potrebbe essere un frammento della Sinfonia n.8 di cui si è tanto parlato senza che mai sia stata ritrovata? Per quale motivo Tapiola non potrebbe essere considerata una sinfonia, visto che condivide tanti elementi con la Sinfonia n. 7 o, in altri termini, che differenza c’era tra sinfonia e poema sinfonico per l’ultimo Sibelius? Riascoltai questi brani per capire meglio quale fosse l’ultimo stile di Sibelius ed eventualmente perché egli avesse smesso di comporre a 60 anni (gliene sarebbero rimasti ancora una trentina da vivere, ma questo non lo sapeva ancora). È naturale che cambiai presto opinione sulla Settima sinfonia, una volta ‘cresciuto’; d’altronde non era un brano adatto a un ragazzo di 15 anni: quella sinfonia era tutta in un tempo insolito di 3/2 e iniziava con una semplice scala minore naturale ascendente in tempo Adagio, quindi tendenzialmente ‘soporifera’, perché l’Adagio andava avanti un bel po’.

En Saga rimaneva ancora fuori dall mia portata. Il commesso ‘ostile’ di Borsari Sarti mi fece notare che c’era un disco Deutsche Grammophon (2530 426, anno 1974), in cui Okko Kamu alla testa della Radio-Sinfonie-Orchester Helsinki, dirigeva la Sinfonia n. 3 e En Saga. Ma come potevo dirgli che un disco Deutsche Grammophon costava troppo per me, e poi della Sinfonia n. 3 avevo già due dischi… Certo il direttore Okko Kamu si presentava bene, oltre al nome esotico c’era una suo foto coi baffi su un altro disco della Deutsche Grammophon (2530 021 del 1970) dove dirigeva la Sinfonia n.2, addirittura con i Berliner Philharmoniker, quindi scalzando dal podio Herbert von Karajan, cosa non da tutti! La fotografia di Okko Kamu sembrava proprio voler dire “guarda come sono bravo!”.
I rapporti con il commesso di Borsari Sarti andarono ancor più guastandosi, fin quando un bel giorno cominciò a chimarmi ‘Maestro’. La cosa mi suonava alquanto imbarazzante, essendo io molto giovane e non credo ancora Maestro nel senso di ‘diplomato in Conservatorio’. Comunque sia, il modo di fare sempre più ossequioso del commesso mi mise in condizioni di ‘dover acquistare’ dei dischi. En Saga però non lo acquistai mai, quindi rimase una mia ‘lacuna’ fino al prossimo capitolo.

(continua…)

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