Sibelius & MASCAGNI

Impatti italiani sulla musica di Jean Sibelius e la sua opera lirica La fanciulla nella torre
di Veijo Murtomäki

Sappiamo bene che Sibelius ha amato molto l’Italia che visitò cinque volte: 1894, 1897, 1900–01, 1923 e 1926. Sibelius, nell’anno 1935, raccontò della sua prima visita in Italia, a Venezia e a Verona nell’anno 1894: “mi hanno attratto tanto la natura quanto l’ambiente storico e il popolo. Ho poi visitato l’Italia molte volte. Appena ho avuto la possibilità, ho indirizzato i miei viaggi verso quel paese bellissimo”. È possibile trovare caratteristiche italiane nella musica di Sibelius, prima di tutto nella sua melodia, che è sempre piacevole e affascinante. Perfino il grande Richard Strauss l’ha ammirato. Per esempio, il tema secondo nel movimento secondo della sua Sinfonia n.2 sembra molto la melodia pucciniana ed è praticamente una citazione di Puccini. Sibelius ascoltò per la prima volta le opere italiane nei suoi anni di studio a Berlino e a Vienna in 1889–91, quando vide le opere di Verdi e di Mascagni. La Cavalleria rusticana fu una novità assoluta a Vienna nel 1891, e dopo averla ascoltata Sibelius scrisse: “Ieri ho sentito a teatro una nuova opera di Mascagni, cittadino italiano. Ha fatto una fortuna tempestosa e, per quanto ne capisco io, la merita. La sua musica è anche fortemente nazionale e in tanti punti si respira atmosfera siciliana”. Sibelius non divenne mai un grande compositore d’opera lirica, però compose più di cento canzoni, più di dieci cantate e pezzi per coro. Il compositore fece molti progetti per comporre opere liriche ma solo una volta riuscì a realizzarli: nell’anno 1896 compose un atto unico: La fanciulla nella torre. Nel presente studio si cerca di capire se Sibelius ha usato Cavalleria rusticana come un modello componendo la sua Einakter.

VEDI Sibelius e l’Italia. the book

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