L’idea di Ferruccio Busoni della “musica libera” del futuro e l’estetica sinfonica di
Sibelius
di Vesa Kurkela & Markus Mantere
Ferruccio Busoni (1866-1924) fu uno dei pianisti e compositori più celebrati della sua epoca. Fu inoltre direttore d’orchestra, curatore e trascrittore di musica per pianoforte e scrittore: nel 1907 pubblicò il trattato Saggio di una nuova estetica musicale, originariamente scritto in tedesco e tradotto in inglese quattro anni dopo. Questo importante e controverso libro, a differenza del resto dell’Europa, sembra aver avuto in Finlandia un’accoglienza tiepida. Oltre alla recensione (e parafrasi) estensiva scrittane dall’eminente critico Karl Flodin e apparsa su “Nya Pressen” il 27 giugno 1907, il trattato non sembra aver suscitato un dibattito pubblico. Sibelius – che conobbe Busoni già nel 1888 quando questi insegnava pianoforte all’Istituto di musica a Helsinki – era tuttavia al corrente del discorso estetico in atto nel Continente e rimase per tutta la vita in contatto con l’illustre italiano. Sibelius deve aver conosciuto quello che fu il più famoso trattato di Busoni, e molte delle sue idee sull’estetica della musica sembrano testimoniare l’influsso del Maestro di Empoli sul compositore finlandese. In questo saggio diamo uno sguardo alla musica e all’estetica musicale di Sibelius soprattutto nel periodo 1900-1920 da un punto di vista nuovo e non nazionalistico. Anche se l’arco di tempo menzionato (fino al 1917, anno in cui la Finlandia ottenne l’indipendenza dalla Russia) era segnato da intensa “russificazione” e oppressione da parte dello zar Nicola, esaminiamo la musica di Sibelius non come un’espressione dello spirito nazionale di ricerca dell’indipendenza ma nel contesto generale dell’estetica musicale europea. Dopo Eduard Hanslick, Wagner, Liszt e altri, le questioni sulla modernità della musica e il ruolo del linguaggio tonale erano ancora molto presenti – le opere mature di Sibelius erano una risposta a tali questioni – mentre il trattato di Busoni era naturalmente un altro tipo di sintesi delle sue personali convinzioni estetiche: fa parte del nostro studio il confronto critico del loro pensiero musicale all’inizio del Novecento. Viene inoltre esaminato il rapporto di Sibelius e il modernismo musicale da un punto di vista nuovo – ovvero nell’ambito del concetto della “musica libera” di Busoni. Con questo approccio accademico possiamo ottenere nuove informazioni sull’influenza che l’Italia ebbe su Sibelius.