Sibelius e l’Italia – The Book
a cura di Annalisa Bini, Flavio Colusso, Ferruccio Tammaro
(“L’Arte Armonica” n.18, Serie III, Studi e testi)
Roma, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, 2019
584 pp. / Euro 35,00
codice : 9788895341552
AUTORI dei saggi: Antonello Alici, Chiara Bertoglio, Annalisa Bini, Severi Blomstedt, Marcus Castrén, Cristina Cimagalli, Claudia Colombati, Flavio Colusso, Carla Conti, Giovanni D’Alò, Federico Ermirio, Folke Gräsbeck, Elisa Grossato, Satu Jalas, Kasimir Morski, Veijo Murtomäki, Jean Nirouët, Emilia Pantini, Ferruccio Tammaro, Luigi Verdi, Timo Virtanen, Alessandro Zignani.
Segno della pur lenta, ma progressiva maturazione degli studi sibeliani in Italia, il libro parla ai musicisti, agli studiosi, agli addetti ai lavori ma anche agli appassionati e al grande pubblico, e corona degnamente la serie di iniziative con cui l’Italia ha celebrato nel 2015 la nascita di Sibelius, le cui composizioni sono ovunque eseguite da importanti interpreti ma del quale è ancora necessario nel nostro paese diffondere e approfondire la conoscenza.
Questo volume costituisce un prezioso contributo di nuovi studi su Sibelius con una messa a fuoco sulla statura dell’artista, sul suo contesto familiare e socio-culturale, attraverso nuove prospettive sul rapporto privilegiato e fruttuoso che il maestro ebbe con l’Italia, percepita come terra ideale, sorgente di natura e arte figurativa, di cui conservò per tutta la vita un’impressione straordinaria. Dall’amicizia con Ferruccio Busoni al confronto storico-artistico con compositori come Mascagni, Puccini, Respighi, ai viaggi tra Venezia, Firenze, Foligno, Rapallo, Napoli, Capri e Roma, della quale scrisse “Di tutte le città che ho visto Roma è la più bella e la più aristocratica”.
Dopo il primo concerto nel 1904 a Bologna, diretto da Arturo Toscanini, le sue musiche furono spesso eseguite in Italia; egli stesso, nominato nel 1916 accademico di Santa Cecilia, diresse nel 1923 all’Augusteo un concerto monografico di proprie composizioni e, nel luglio 1929, il Governo Italiano gli conferì l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce della Corona d’Italia. Un paese, il nostro, che ha influenzato profondamente l’orizzonte spirituale e lo stile di questo compositore, punto di riferimento di una giovane nazione, la Finlandia, che ha essa stessa verso l’Italia, Roma, la lingua latina e la nostra civiltà una particolare ammirazione, considerazione e devozione.
I saggi trattano argomenti interdisciplinari e anche inconsueti: il ‘paesaggio sonoro’ dell’Italia conosciuta da Sibelius, attraverso incisioni discografiche d’epoca; le musiche di Sibelius nel cinema e nei media; lo stato di avanzamento della pubblicazione dell’edizione critica delle sue opere; il suo rapporto con la canzone napoletana e le frequenti visite all’isola di Capri; un confronto tra gli itinerari di viaggio in Italia degli artisti e degli architetti del Romanticismo nazionale finlandese con l’esperienza italiana di Sibelius per indagare i riflessi della classicità e delle atmosfere mediterranee sulle scelte compositive e linguistiche del musicista; le scelte di repertorio e l’interpretazione da parte dei più affermati direttori d’orchestra italiani; la ricezione delle composizioni sibeliane da parte della critica coeva.
Sommario
09. Introduzione
15. Ferruccio Tammaro, I viaggi di “un’apparizione dalle foreste”
45. Claudia Colombati, Sibelius e la visione dell’Italia: malinconia panica e chiarore mediterraneo
69. Satu Jalas, Mio nonno Jean Sibelius: testimonianze personali
81. Kasimir Morski, Sibelius e Čajkovskij: il mito dell’Italia
105. Cristina Cimagalli, Roma 1923: la ricezione del concerto di Sibelius all’Augusteo
143. Annalisa Bini, Sibelius e i suoi novant’anni. Considerazioni sulla fortuna critica e di pubblico nell’Italia degli anni Cinquanta e oltre
177. Chiara Bertoglio, Busoni e Sibelius: un’amicizia in musica
219. Jean Nirouët, Sibelius a Roma nel 1901.
Paesaggi sonori tra le registrazioni dell’epoca (1904 – 1906)
229. Luigi Verdi, La musica di Sibelius nel cinema e nei media
287. Alessandro Zignani, Sibelius e i direttori d’orchestra italiani: gli equivoci dello Strapaese
295. Carla Conti, “Tutto attuorno canta: Ammore! Ammore! Ammore!”. Sibelius e la canzone napoletana
313. Elisa Grossato, La natura e l’arte italiana come fonte d’ispirazione del sinfonismo europeo d’oltralpe tra Otto e Novecento
327. Emilia Pantini, L’architettura della Seconda sinfonia. Qualità tematica e costruttiva di Jean Sibelius al tempo del suo viaggio in Italia
349. Marcus Castrén, Antiquity and Italy in the Music of Jean Sibelius
357. Folke Gräsbeck, Sibelius and the Piano
415. Timo Virtanen, Jean Sibelius Works. A Critical Edition
419. Antonello Alici, Riflessi italiani. Jean Sibelius e l’avanguardia artistica del Romanticismo nazionale in Finlandia
437. Veijo Murtomäki, Mascagni e Sibelius: due opere liriche in due carriere diverse. Impatti italiani su Sibelius e la sua opera La fanciulla nella torre
453. Flavio Colusso, Due ‘nature’ a confronto: Sibelius-Ainola e Puccini-Torre del Lago
477. Severi Blomstedt, Returning Home. Sibelius’s Home Ainola
503. Giovanni D’Alò,
L’anatema di Adorno. Glosse su Glossa su Sibelius
517. Luigi Verdi, Peternolli-Suksdorff, parenti bolognesi di Sibelius
523. Federico Ermirio, Sibelius e la Villa Molfino a Rapallo
531. Abstracts italiano-inglese
563. Indice dei nomi